
L’Itinerario delle Chiese Campestri e dei Calanchi nasce dall’unione di due itinerari già esistenti: il 571 “delle Chiese Campestri” e il 573 “dei Calanchi” un itinerario ad anello di lunga percorrenza con uno sviluppo di oltre 30 km., che si snoda sui rilievi collinari che circondano il paese di Montechiaro e che permette di attraversare e conoscere lo spettacolare ambiente dei calanchi, carico di colori e profumi unici.
Si aggiunge poila diramazione su Castelletto d’Erro 576..
Caratteristiche principali:
Tappa 2 Sentiero dei Calanchi – Anello di Montechiaro
Si tratta di un sentiero ad anello di lunga percorrenza con uno sviluppo di oltre 30 km., che si snoda sui rilievi collinari che circondano il paese di Montechiaro e che permette di attraversare e conoscere lo spettacolare ambiente dei calanchi, carico di colori e profumi unici.
L’itinerario parte dal posto tappa “Casa per ferie di Montechiaro” situato in un complesso turitico-sportivo ai piedi dell’antico paese di Montechiaro Alto. A Montechiaro Alto si percorrono le antiche vie acciottolate di questo borgo molto suggestivo, con le sue antiche costruzioni, le scalinate in arenaria, gli antichi architravi datati sui portoni delle abitazioni. Giunti sulla piazza del paese, si può risalire con una breve deviazione al sito dell’antichissimo castello di Montechiaro, edificato nel XII secolo, arroccato sulla collina e poi in gran parte abbattuto nel secolo XVII dagli Spagnoli; Tornado indietro Il percorso giunge sulla piazza del municipio, dove la prima domenica di maggio si svolge la festa annuale dell'”Anciuada der castlan” per ricordare il commercio delle acciughe salate, attività storica del comune.
La seconda tappa parte dalla Casa per ferie, si svolta a destra sulla strada provinciale e dopo pochi metri rientra nel bosco per scendere lungo il versante, alternando tratti più aperti ad altri immersi nella vegetazione. Giunto allafrazione Marenchi, il sentiero svolta a sinistra sull’asfalto e subito dopo a destra per seguire lo sterrato che scorre tra i prati ed i coltivi e poi gli affioramenti calanchivi, oramai in vista del fondovalle. Il percorso arriva alla piccola frazione di Dogliotti, attraversa i campi coltivati e giunge in un boschetto con una piccola area di sosta nel paese diMontechiaro Piana; gli ultimi metri portano al piazzale, ove si ritrova l’altissima e storica ciminiera e il ristoro presso il Circolo Sportivo, qui ubicato.
Si segue un tratto di asfalto in direzione sud-est per circa 800 mt e, lasciate alle spalle le ultime abitazioni, il percorso abbandona l’asfalto ed incomincia a risalire la collina boscata e i coltivi, giungendo poi sulla SP225 all’altezza del km 13; dopo poche centinaia di metri, il tracciato gira a destra su una larga strada inghiaiata e scende verso il fondovalle attraversando un piacevole ambiente tra campi coltivati, prati e affioramenti di calanchi. Giunto alla Casa Le Braie, il percorso prosegue in falsopiano, supera Casa Fornè e svolta a sinistra in direzione del guado su un rio minore tributario del Rio Torbo, poi prende a salire di quota fino ad uscirne ritrovandosi alla base di un calanco. Il tracciato risale il calanco in un ambiente aperto. Il percorso giunge ad un quadrivio, ove svolta a gomito a destra, proseguendo in salita lungo il crinale e snodandosi sulla cresta panoramica, fino a ritrovare il bosco ed incominciare la discesa verso il fondovalle con tratti anche in forte pendenza. Raggiunta la strada comunale, il tracciato svolta a sinistra e segue l’asfalto per un breve tratto, poi devia a destra e si immerge in un bosco ripariale seguendo il corso del rio Torbo. Si susseguono una serie di guadi sul rio, il quale scorre alla base dei calanchi finché il sentiero si ricongiunge con un largo sterrato, svolta a sinistra e prosegue nel bosco del fondovalle, costeggia una zona di pascolo e allevamento cavalli e poi incomincia a risalire il versante boscato. Prestando attenzione ad una brusca svolta a sinistra rispetto allo sterrato principale, il percorso prosegue la risalita e raggiunge la strada asfaltata; svolta a destra sulla strada comunale per abbandonarla subito dopo e reimmergersi nel bosco e dopo poco arriva al largo sterrato che, snodandosi alla base di diversi calanchi, si collega di nuovo alla strada asfaltata in località Barosi (mt. 439). Il percorso attraversa il piccolo agglomerato di case e continua verso la frazione Cavalli, scende verso il fondovalle, dove dominano i prati a sfalcio per poi superare la frazione Scagliola e, all’altezza della frazione Duranti, svolta a sinistra in direzione est fino ad un incrocio multiplo. Il tracciato procede diritto inerpicandosi sul versante a calanchi fino a riallacciarsi alla strada asfaltata in località Costa Bella (mt. 485), dove si trova un ottimo punto panoramico sulle Alpi Marittime. Dopo un tratto su strada comunale, il percorso, giunto nel suo tratto più meridionale, svolta a sinistra e si immette su una comoda carrozzabile che ricalca la linea di crinale tra il territorio di Malvicino e quello di Pareto e poi scende verso Albareta (mt. 513), un piccolo nucleo di case abbandonate. Raggiunta la strada comunale, il tracciato svolta in direzione nord verso il paese di Malvicino e dopo un chilometro e mezzo circa di asfalto, peraltro molto panoramico e poco frequentato dalle auto, svolta a sinistra e si inoltra nel bosco scendendo lungo il versante in modo repentino. Dopo aver attraversato una zona recentemente sottoposta a tagli boschivi, il tracciato arriva sul fondovalle, oltrepassa un piccolo tributario e svolta a destra su una comoda strada inghiaiata, che poi abbandona all’altezza di Case Serena, per giungere sull’asfalto nel punto di guado sul rio Belvicino. Il percorso segue la strada per poche centinaia di metri e poi svolta a destra per risalire il versante a calanchi alle pendici del paese di Malvicino e man mano che si sale di quota, il panorama diventa sempre più ampio, immerso nella profumata e colorata vegetazione arbustiva e, seguendo la linea di crinale, giunge alla panoramica punta Marelli (mt. 470), da dove si può ammirare l’ambita meta e i paesi della valle Erro. Il percorso si porta in direzione est e procede in discesa aggirando un’altra incantevole zona a calanchi, poi si addentra nel bosco e con una serie di svolte a sinistra arriva ad una carrozzabile sterrata, gira ancora a sinistra, attraversa un impluvio asciutto e poi prosegue in discesa su un fondo pietroso e sconnesso. Al termine della discesa il sentiero percorre il fondovalle seguendo una serie di piccoli guadi che permettono di risalire dolcemente il versante immerso in un ambiente tipicamente ripariale e, dopo aver superato una zona con rilevanti formazioni a conglomerati, riprende ad attraversare i calanchi alle pendici del paese di Montechiaro Alto. Con un’improvvisa svolta a destra, il tracciato abbandona la carrozzabile principale, termina di risalire il versante boscato e giunge sulla strada comunale in località Arbi (mt. 405); dopo un breve tratto di asfalto gira a sinistra per scendere nuovamente sul fondovalle immergendosi nel bosco tipico di questa parte del territorio con le sue immancabili roverelle. Il percorso attraversa il rio Plissone, che qui scorre incassato fra le rocce formando caratteristici orridi e poi prende a risalire verso la località Vaccamorta su una comoda ed ampia carrozzabile sterrata fino ad arrivare alla cascina omonima.
Il sentiero 573 si ricongiunge con la strada comunale e dopo pochi metri gira a destra per risalire il pendio che porta all’antico paese di Montechiaro Alto; fino a giungere sulla piazza del paese, e poi scendere con una comoda gradinata al punto di partenza.
Percorsi su cui si sviluppa la tappa:
- EALA 5730000 totale
- SP225 Parziale – tratto asfaltato
- SP 220 Parziale – tratto asfaltato
- SP219 Parziale – tratto asfaltato